13.10.08

CORVI


Salve.
Sono quello di martedì scorso.
Sì quello.
Mi hanno richiamato. Sì. No, non me lo aspettavo io...sì, sì...esatto...pensavo che...ecco...
Invece mi hanno richiamato.
E così sono dovuto correre di nuovo al cinema. Con la febbre. E il catarro. E il muco. Perchè mi hanno richiamato.
Yupee.
Nell'ultima escursione attraverso i magici universi riflettenti del meraviglioso mondo del cinema ho abusato della libertà a me donatami emettendo un diarroico getto di improperi di rara consistenza nei confronti di un numero variegato di titoli estivi. Mi è stato chiesto, attraverso un gentile convincimento tramite spranghe d'acciaio, di ridurre i limiti ed i toni della mia blasfemia verso il grande schermo.
I galantuomini armati di mazze ferrate sono stati talmente convincenti da costringermi a venire a patti con me stesso. Ecco perchè con (mio, nostro, unanime, assoluto) sollievo sono felice di annunciarvi che oggi si parlerà di un unico film.
Sapete cos'è un "parlamento di corvi"?
No?
Ve lo spiego io. E' un fenomeno naturale come le polluzioni notturne o l'accoppiamento delle focene. Uno stormo di corvi plana su un campo. Tutti si raggruppano in un unica massa nera, tranne uno, che se ne sta in disparte. Questo corvo comincia a gracchiare e continua per quelle che possono essere anche tre, quattro ore. Gli altri se ne stanno muti. In silenzio assorto. Al termine dello strano fenomeno possono avvenire due cose: o i corvi si allontanano, oppure si avventano contro il "cantore" beccandolo a morte.
E' per questo che lo chiamano "parlamento dei corvi". Perché si da per scontato che il corvo stia cercando di difendersi, davanti ad una giuria di suoi pari che alla fine ne stabilisce il destino. Eppure non è così. L'interpretazione vera, ciò che si cela dietro questo fenomeno non è altro che l'esercizio di una delle più ancestrali e ammirevoli capacità che l'essere umano, nella sua vanagloriosità, si fregia di essere unico detentore.
E' il racconto.
L'animale, infatti, sceglie di raccontare una storia ai suoi compagni, se, al termine della sua performance, essa viene apprezzata egli riceve come premio la vita, in caso contrario si ritrova smaciullato nell'erba.
Questo è, a mio parere, il principio che dovrebbe essere applicato anche nei confronti dei registi.
Il regista viene alla proiezione in sala. Io mi guardo il suo film (posto 13 fila H). E quando le luci si accendono io e le altre simpatiche persone in sala decidiamo del suo destino. Il film è bello e appassionante? Una stretta di mano, un sorriso e tanti complimenti. Il film mi fa rimpiangere "2 girls 1 cup"*? Beh, per dio! Pretendo di poter usare la cannuccia della mia Pepsi per cavare gli occhi a quel fallito bastardo.
Non posso impedirmi di sorridere se mi fermo a pensare a moltitudini di anziane signore allo spettacolo del pomeriggio che tumefanno a borsettate la faccia del signor Zack Snyder dopo aver visto 300. O padri di famiglia che otturano con gli orsetti gommosi ogni cavità igienica del tossico duo Friedberg, Seltzer (Epic Movie, dice niente?).
Per quanto sollazzerei giubilante di fronte ad un'esercitazione retroattiva di tale pratica, mi sarei accontentato di vederla applicata dopo la visione di Righteous Kill (che, con l'immancabile, dio ce ne scampi, sottotitolo italiano diventa "Sfida senza regole". Come a dirmi: Ehi amico, sono De Niro e Al Pacino, i due di Heat, la sfida, ti ricordi? Sì mi ricordo, autarchico figlio di puttana!).
Il condannato in questo caso sarebbe stato tale...'spetta che leggo su imbd...Jon Avnet...un signor regista eh! Quanti di voi si ricordano un suo film? Il mitico Jon Avnet! Che qualità filmica può garantire un uomo che non si può permettere neppure la H nel nome? Vediamo subito...sempre imdb...un attimo solo...leggo due cose che mi inquietano non poco: la scritta TV accanto al 90% dei suoi film e la scritta "producer" accanto al restante 10%. Per chi non lo sapesse, questo non è un buon segno. Mettere il signor Avnet a dirigere Bob e Al è un po' come...come mettere i Vanzina a dirigere Gassman e Troisi.
Ma si sa. Il film è costruito attorno ai due attoroni.
Non è vero. Il film è costruito attorno al nulla. Questo è il motivo per cui mi sono dilungato tanto con quella storiaccia del "parlamento dei corvi": Righteous Kill è un film così vuoto, così povero, così ridicolmente sprecato da contagiare con questa vacuità impossibile da riciclare qualsiasi parola sia spesa nei suoi confronti. E' un film che non lascia assolutamente niente e credo che questo sia il giudizio più duro che si possa dare nei confronti di qualsiasi opera, su pellicola e non.
Nota: l'Italia ha una grande tradizione di doppiaggio, bla, bla, bla, però cambiare la voce di Al Pacino (no Hugh Jackman Wolverine, Al Pacino!) preferendo Massimo Corvo (e uno dice che le coincidenze non esistono!) all'orgasmatico Giancarlo Giannini (doppiatore sì grazie, attore no grazie) è criminale. Anzi, è da "parlamento dei corvi". Almeno così avremmo finalmente un vero righteous kill.
Buona giustizia sommaria a tutti.

*Non sapete cos'è? Cercatelo su internet. Non ringraziatemi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

buonasera! come stiamo?
se può interessarti, ho aperto un nuovo blog, una sorta di libro virtuale suddiviso per rispettivi capitoli che conto di scrivire e aggiornare il prima possibile. il nome è Anime in gioco.
mi farebbe davvero piacere ricevere tue opinioni su ciò che credi opportuno. capisco che se ne debba avere la costanza di seguirlo, essendo appunto, un libro, ma spero di avere il piacere anche della tua!
a presto! ti lascio il link dove puoi intanto leggere la trama
www.animeingioco.blogspot.com

Anonimo ha detto...

caro "cinemaniaco de noi altri", il tuo angolo mi interessa assai e siccome un passatempo da me molto gradito è proprio vedere film, sono molto soddisfatto dell'iniziativa. Inoltre, noto con piacere che i tuoi post stanno diventando sempre più l'ago della bilancia per quanto riguarda i film che sono indeciso se guardare. Grazie alle tue, brevi ma incisive recensioni, posso evitare direttamente dei film senza scoprire di persona che sono delle patacche.. anche se, dovrò confutare quello che scrivi per vedere se il tuo disgusto è almeno pari al mio di fronte ai film che citi. Non vorrei che il tuo occhio sia di molto pù severo del mio.