11.11.08

DESPERATE HOUSEWIVES



Hi my grrrrls!! Oggi è mercoledì, non ve ne siete dimenticate, vero?? Mercoledì = SbloggyGirl!! Come procede mie care? Anche voi alla presa con l’amletico dilemma che puntualissimo ci affligge all’inizio della stagione fredda: “mi vesto fica e mi trasformo in un’eterea scultura di ghiaccio ambulante con tanto di stalattiti pendenti o non gelo ma più che una persona sembro un palombaro?”…già, bella domanda! Senza contare i piccoli inconvenienti dovuti a quella simpatica piaga climatica meglio conosciuta come umidità”, che (almeno in queste zone) imperversa, donando alle nostre perfette chiome stirare con dovizia maniacale un’allegra, se pur non altrettanto piacevole alla vista, nota afro anni ’70 che, ahimè, proprio non ci dona!!! Propongo una “petizione anti – umidità” : per un mondo libero dall’afflizione dei capelli che si gonfiano e si arricciano senza alcun senso, causa talvolta di seri problemi di interazione e relazione sociale, responsabile in vari casi di un’alterazione di autostima e sicurezza personale che mina i nostri rapporti con il prossimo, nonché rea di provocare uno smisurato odio per i nostri capelli arruffati!! Yes, we can!!!
Ma veniamo a noi.
Hei, si tu, dico proprio a te mia cara amica: hai passato questo weekend o qualsivoglia altro momento libero a riordinare, riassettare, lavare, spolverare, spazzare, lucidare, stirare, stendere, smacchiare e sistemare casa? Si? E sei arrivata stanca e stremata, nonché presa come una vera desperate housewives (maxitutona e lui, l’acerrimo nemico della tua femminilità: il mollettone), a punte di delirio tanto alte da considerare l’aspirapolvere come la tua migliore amica e i barattoli dei milioni di detersivi sparsi per casa (perché chissà come ne esiste uno per ogni scanalatura del bagno!) come dei simpatici puffi?? Fermati sorella! E fatti una domanda: “In tutto questo, dov’era il mio uomo?” (ammesso che tu ce l’abbia e se non ce l’hai, non importa, immaginatelo, tanto non sarebbe funzionale ai fini della risposta)e sii sincera nel risponderti amica: il tuo uomo non ha niente di diverso da quello delle altre…e lo sai bene.
Le opzioni tra cui scegliere sono le seguenti:
1 - in soggiorno / cucina a pettinare le bambole, che è un modo carino per dire a non fare un emerito..niente, se non guardare la tv (rigorosamente programmi sportivi o telefilm)o dormire e romperti le scatole, impedirti con il suo ingombro di spostarti agevolmente per casa, nonché avendo come unica utilità e scopo quella di far crescere la boccia (= far aumentare la panza), perché infondo, poverino, quello stanco e bisognoso di relax è lui…
2 - al bar o in giro con gli amici a cazzeggiare e far crescere la boccia (vedi sopra), facendoti passare tutto questo con la scusa di aiutare un amico / un parente più o meno prossimo (a volte nelle sessioni di pulizia, chissà come, rispuntano o addirittura risorgono dei parenti lontanissimi e fino a quel momento innominati), cosa che ti fa cedere amica, perché “vuoi non aiutarlo…”: mai fidarsi delle uscite nelle “sessioni di pulizia”…
3 - ad ultimare quell’impegno di lavoro che durante la settimana proprio non è riuscito a finire: ma gli impegni di lavoro iniziano e terminano necessariamente sul campo di calcetto? Che mi risulti no, a meno che (ovviamente) il tuo lui non faccia il giocatore di mestiere,se la risposta è no amica, considerati bellamente presa per i fondelli (e in modo premeditato, dato che il campo va prenotato in anticipo): altro che lavoro, il tuo uomo è andato a giocare a calcetto, o meglio a far finta: per quanto ne so giocare a calcetto non significa trascinarsi la boccia per il campo tirandosi dietro la palla e arrancando per il tempo che passa e per le troppe sigarette fumate…
Ebbene sorella, com’è il tuo umore ora sapendo che tu hai sgobbato tutto il giorno come un mulo e loro arrivano a casa belli belli lamentandosi (pure) di essere stanchi o proponendoti, freschi come una rosa (loro) di uscire, magari di andare a ballare, mentre tu, anche se volessi, non avresti che la forza di buttarti sul divano o (meglio) dentro una vasca piena di acqua calda e un mare di schiuma? Già, non è una sensazione piacevole.
L’importante però è non ricadere nell’errore, per la sacra regola del “se mi freghi una volta stronzo tu, se mi freghi due volte stronza io”: è bene dunque far capire al nostro amato che aiutare nelle faccende non comporta un’invalidità permanente, né sminuisce la propria mascolinità o virilità e tantomeno non rende sterili, bensì collaborare è un segno di amore, condivisione e rispetto nei confronti della propria compagna, che potrebbe giovare anche alla vita di coppia, d’altronde una donna meno stanca e anche meno soggetta a mal di testa (a buon intenditor poche parole…).
Insomma ragazze, fatevi rispettare e imparate e pretendere anche dell’aiuto dai vostri lui, infondo ricordate che non siete nè le loro colf, né le loro schiave, nè tantomeno le loro mamme (e soprattutto qui in Italia sapete di cosa sto parlando…) e se non dovessero capirla con le buone…a mali estremi estremi rimedi (chi male vuole non duole): un bello sciopero per mettere in chiaro le cose ogni tanto non fa male, “no fly zone” per un po’ e vedrete come tutto cambia, altro che pulizie…

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